Spedizioni Fisse: 7,90€ - CONSEGNA GRATUITA IN ITALIA se spendi più di 99€
logo
Ordina per
Top Selection
Genere
Vedi Altri ({{ generi.length-generi_visibili }})
Vedi Meno
Categorie
Vedi Altri ({{ smartags.length-smartags_visibili }})
Vedi Meno
Produttore
Vedi Altri ({{ brands.length-brands_visibili }})
Vedi Meno
Taglia
Misure
Vedi Altri ({{ colori.length-colori_visibili }})
Vedi Meno
Prezzo
{{ new Intl.NumberFormat('it-IT', {style: 'currency',currency: 'EUR',minimumFractionDigits: 0}).format(slider.min) }} {{ new Intl.NumberFormat('it-IT', {style: 'currency',currency: 'EUR',minimumFractionDigits: 0}).format(slider.max) }}

Stai cercando uno di questi prodotti? Usa il nostro wizard!


Storia della Birra

Birra, l’umanità la beve da da almeno novemila anni. Tanto vivo era il culto tra gli antichi Babilonesi, fra il Tigri e l’Eufrate, per la bevanda d’orzo e la sua Nidaba, che una speciale legislazione, scritta in caratteri cuneiformi sulle colonne di Babilonia, dovette stabilire e regolare l’intensità e il numero delle visite all’osteria. Presso i Babilonesi, l’ingrediente principale della Birra non era il luppolo o il malto, ma il pane d’orzo: con la farina d’orzo si cuocevano delle focacce che poi venivano messe a fermentare in acqua.

Gli antichi Egizi, che appresero l’arte di fare la Birra dai Babilonesi, aggiunsero alla bevanda sostanze amaricanti (probabilmente zafferano) rendendola più fine.  I Greci, I Romani i Celti e i Germani ereditarono il sistema con l’orzo raffinando la birra con l’aggiunta di Konyze, un ‘erba aromatica.

Il luppolo, come aromatizzante della birra, fu scoperto dai monaci in Gallia: se ne ha testimonianza fin dal 768. Intorno all’anno 1000, il luppolo fece la sua comparsa in Germania, dove, fino ad allora, si usava per la birra ogni sorta di cereali: fino al XII secolo l’avena era la materia prima più importante.

Fabbricazione della Birra

Il Duca di Baviera, Alberto IV, pose fine alla molteplicità dei sistemi per produrre la birra nel suo paese e promulgò, nel 1487, un decreto sulle genuinità della birra che divenne una legge alimentare del mondo che vale ancora oggi in quasi tutti i paesi. Essa prescrive che gli ingredienti della Birra devono essere soltanto malto, luppolo, fermento e acqua.

Perciò la fabbricazione della birra, contrariamente ai liquori e ai distillati, non è segreta. E i sistemi industriali sono sostanzialmente simili tra loro, con qualche piccola variante, caratteristica delle singole aziende. I chicchi di orzo, privati della spelta, vengono messi a germogliare nella materia, con aggiunta di acqua: e per questo ci vogliono circa sette giorni. L’orzo germogliato viene essiccato negli appositi essiccatoi con introduzione di aria calda e poi privato dell’embrione. A questo punto prende il nome di malto bruno. Quest’ultimo viene frantumato e cotto con acqua. Gli amidi e gli zuccheri del malto si sciolgono nell’acqua ad una temperatura di 60° - 70° C . Così vien fuori il mosto della birra che, privato delle altre componenti insolubili, vien fatto cuocere per due ore insieme con il luppolo; i resti del luppolo vengono a loro volta filtrati. Nelle apparecchiature di fermentazione, il mosto, raffreddato alla temperatura di 4- 10° C, viene trattato con fermenti. Dopo otto giorni, durante i quali lo zucchero si trasforma in alcool e acido carbonico, i fermenti si depositano, o salgono (birra che fermenta in superficie, non ancora bevibile) o precipitano (birra con fermentazione bassa), In ogni caso, questi fermenti vengono tolti dalla Birra che resta a maturare per altre 8 – 12 settimane in grandi serbatoi alla temperatura intorno al punto di congelamento, fino a diventare pronta da bere.

Il luppolo dà alla Birra, non solo il sapore amarognolo, ma la arricchisce anche di vitamine. I bevitori di birra giurano sull’effetto salutare di questa bevanda che contiene, in un litro, dalle 440 alle 700 calorie, a seconda del tasso alcoolico. Se invece il malto d’orzo si impiega il malto di grano abbiamo la Birra di Frumento.

Il colore della Birra, chiaro o scuro, dipende dal grado di tostatura del malto.

Come trattare la Birra

Trattare la Birra con cura è altrettanto importante che prepararla. Le attenzioni maggiori vanno prestate alla conservazione e al trasporto, alla mescita e alla temperatura di beva. Bisogna assolutamente evitare di scuoterla, prevenire sbalzi di temperatura, cercare di non esporla a un calore eccessivo alla perdita di acido carbonico. La temperatura di magazzinaggio non dovrebbe superare, in estate, i 9°C e non scendere, in inverno, otto i 5° C, altrimenti si intorbida e diventa acida. Bisogna, inoltre, proteggere la Birra dalla luce diretta e lasciar riposare un giorno la botte, prima di spillarla.

Queste le temperature ideali di beva:

Pils: 5 °C

Birra chiara: 7 – 8°C

Birra di conserva e tipo da esportazione: 10°C

Birra scura: 12°C

Ti abbiamo detto il necessario, ora non ti resta che scegliere la tua Birra